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655. Francesco Sforza ad Aycardo, precettore a San Giovanni Gerosolomitano di Piacenza. (1452 luglio 10 "apud Trignanum").

Francesco Sforza ordina ad Aicardo, precettore a San Giovanni Gerosolomitano di Piacenza, di rinunciare a Marco Ceresa, accettando Stefano da Cradazio che ha promesso cinquecento ducato d'oro per la "comandaria" di Piacenza senza opporre difficoltà perché il cambio risulterà vantaggioso anche per lui.

Domino Aycardo, preceptori Sancti Iohannis Yeresolimitani civitatis nostre Placentie.
Perché Sthefano de Cradatio, nostro cittadino de Piasenza, ne fa proferta de ducati cinquecento d'oro per quella comandaria de Piacenza, se nuy gli la vogliamo dare, pertanto vi dicimo che, se non haviti renuntiata in quello misser Marcho Ceresa, debiati, recevuta questa, renuntiarla in dicto Sthefano, postposita ogni exceptione, perché cussì facendo nuy ne receverimo questa comoditate più, et a vuy anchora non mancharà il facto vostro. Siché per farne recevere questa utilitade non faritili contradictione a questa nostra voluntade, advisandove che per nostre lettere scrivemo (a) al nostro referandario di quella città che, non havendo vuy facta dicta renuncia in el predicto messer Marcho, ne debia remandare quella patente che mandassimo in mano sua, perché non vogliamo che habia ad valere. Data ut supra.
Bonifacius.