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668. Francesco Sforza al podestà, a Luchino de Populo e ai quattro deputati alla sanità di Piacenza. 1452 luglio 14 "apud Trignanum".

Francesco Sforza scrive al podestà, all'ufficiale Luchino de Populo e ai quattro deputati alla sanità di Piacenza per garantire loro che il mercante cremonese Gianpietro Dalia, trasferitosi con la famiglia da Cremona nel Piacentino, al momento della partenza, lui, casa sua e la vicinanza erano sani e senza sospetto di peste.

Egregio ac nobilibus viris, potestati et Luchino de Populo, ofitiali, necnon quatuor deputatis ad confirmandam sanitatem in civitate nostra Placentie, dilectis nostris.
Havendo nuy bona et chiara certeza ch'el nobile Iohannepetro Dalia, nostro citadino et merchadante Cremonese, già sonno vinti zorni, vel circha, s'è absentato della dicta cità de Cremona cum la sua famiglia et reducto lì in Piasentina, et anchora certificati che al tempo se partì non havia veruna mala conditione in casa, et anche la sua vicinanza era necta della peste, et volendosi luy redurre in quella nostra città de Piacenza per exercire et fare qualche cosa, como homo che non sta volentiera in villa, serissimo molti contenti, et cussì (a) ve confortiamo che lo vogliati acceptare cum li suoy, quali sonno stati tanto como havimo dicto cum sì. La qual cosa se pò fare senza pericolo, et ad nuy sarrà gratissimo. Ex felicibus castris nostris Apud Trignanum, die xiiii iulii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue et cus depennato.