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673. Francesco Sforza ai Dieci della Balia di Firenze. 1452 luglio 15 "apud Trignanum".

Francesco Sforza scrive ai Dieci della Balia di Firenze che affida a Matteo da Pesaro, addentro nelle cose che succedono sul fronte, il compito di informarli. Ha saputo dei progressi della gente del re d'Aragona e li esorta a prendere provvedimenti necessari alla vittoria. Gradirebbe che affiancassero a lui uno di quella signoria che li informasse di quanto accade, e vorrebbe che Diotesalvi, aggiornato delle vicende del fronte, fosse mandato indietro al più presto con i denari.

[ 171v] Dominis Decem Balie civitatis Florentie.
Havimo recevuto vostre lettere de data a viii del presente responsive alle nostre, et inteso quanto le magnificientie vostre scriveno; non dicimo altro delle cose de zà perché là sarrà zonto Matheo da Pesaro, nostro mandato, quale è instructissimo delle cose de qua, dal quale le magnificientie vostre haveranno inteso el tucto. Ben dicimo che le magnificientie vostre stiano de bona voglia che havemo ad redurre questi nostri emuli ad tali termini che li faremo pentire delli loro errori et abbasseremoli la superbia et arogantia.
Delli progressi delle gente del Re de Ragona restamo advisati et pare non sia da farne molto caso, pur niente de mancho, ricordemo alle magnificientie vostre che gli fazano tucte le provisione opportune et necessarie et prestissimo, perché cum le provisione se faranno dellà et li favori darimo de qua, haverimo a vincere et de qua et de là, et de qua per ogni modo.
Ceterum come per altre havimo scripto alle magnificientie vostre, laudariamo et saperissimo confortare le magnificientie vostre che desseno opera che appresso ad nuy fosse uno per nome de quella excelsa signoria, quale daria adviso alle magnificientie vostre acchadesse dietim particularmente, qual cosa sarrà reputatione et favore ad quella excelsa signoria et nuy. Et perché Diotesalvi è informato delle cose de qua, haverissimo caro che luy retornasse, dovendose mandare nissuno prima cha nissuno altro perché, havendo ad vinire persona nuova de qua prima che havesse la notitia delle cose de qua, como ha luy, gli andaria tempo assay et non saria cussì proficuo et utile per le cose importante né haverissimo quello adiuto che haverimo da luy, perché ha la cognitione delle cose de qua. Siché pertanto pregamo, confortamo et carichamo le magnificientie vostre che gli piacia provedere ch'el dicto Diotisalvi retorni prestissimo et cum la expeditione de quanto ha reportato là circha lo facto de alchuni dinari; la qual cosa haverimo tanto grata quanto dire se possa. Siché iterum pregamo le magnificientie vostre lo remandino prestissimo cum la expeditione predicta. Ex castris nostris Apud Trignanum, die xv iulii 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.