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675. Francesco Sforza al commissario, al podestà e ai deputati agli affari della città di Parma. (1452 luglio 16 "apud Trignanum").

Francesco Sforza scrive al commissario, al podestà e ai deputati agli affari di Piacenza che, poiché la raccolta delle biade è ultimata, vuole che, per l'importanza dei lavoiri a Casalmaggiore, mandino i carri, almeno sei alla volta fino a quando non potranno inviare tutti quelli richiesti.

Commissario potestati et deputatis ad negotia civitatis Parme.
Havimo recevuta vostra lettera et inteso quanto scriveti circha el facto delli carri per Casal Mazore, et cetera. Dicimo che se perfino li homini vostri hanno facto lo recolto, nuy siamo stati contenti de non ve gravare de dicti carri aciochè cum expeditione potessero fare dicti recolti. Ma mò sonno forniti li recolti delle biade, attento quanto importa al stato nostro el lavorerio del dicto loco de Casalmazore, vogliati per ogni modo mandargli dicti carri, et se non si pò in tucto, mandarne almeno sey ala volta per fino havereti più comoda conditione, che se non fosse la importantia grande del dicto lavorerio, non ve daressimo dicta graveza. Siché per ogni modo vogliati mandarli, perché ad quello comune sarrà pocho facto et ad nuy importa grandemente. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Die xxvi iulii apud Gabianum dupplicata fuit suprascripta.
Cichus.