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790. Francesco Sforza a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza 1452 agosto 31 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza loda Benedetto de Corte, capitano della cittadella di Piacenza, per quanto gli ha scritto; gli chiede di non fare niente verso Giovanni Stefano Berrardo, suo soldato, che ha perdonato.

[ 203v] Benedicto de Curte, capitaneo citadelle Placentie.
Havimo recevute tue lettere, et quelle intese, non ne occorre dire altro, se non che hay facto bene cussì scriverne et advisarne, come hay facto, de che te laudimo. Al facto de Zohanne Sthefano Berrardo te advisamo gli havimo perdonato et è nostro soldato, et cussì l'havemo tolto, siché volimo non gli sia facto novità, molestia né impazo alchuno, ma el lassaray stare pacifficamente et quietamente come fanno l'altri soldati nostri et subditi. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die ultimo augusti 1452.
Ser Facinus.
Cichus.