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229. Francesco Sforza ai Maestri delle entrate straordinarie 1452 agosto 21 apud Quinzanum

Francesco Sforza vuole che i Maestri delle entrate straordinarie facciano in modo che Lancillotto da Figino, famiglio di cui lui si serve nelle sue faccende ad Alessandria e che versa in gravi necessità per lo suo vivere, abbia trenta ducati. Inviino a tale scopo un cavallaro che solleciti tale versamento e non riparta finché ciò non avviene.

Magistris intratarum extraordinariarum.
Lanzaloto da Figino, nostro famiglio, lo quale adoperamo in nostre facende in Alexandria se trova in grande bisogno et necessità per lo suo vivere per modo ch'el non pò stare in quella forma che è stato fin qui. Et perché lo stare suo lo importa pur al facto nostro, volimo, ad ciò luy habia casone possergli demorare, como è la intentione nostra, che vuy immediate, havuta questa, gli faciati dare et inviare ad Vigizolo, o Pontecurone, deli megliori et più expediti dinari che gli siano, ducati trenta de solidi 54 per ducato. Et per questa casone mandati là uno cavallaro che stia lì tanto ad sollicitare et importunare finché Lanzaloto habia havuto li dicti denari. Et per chiareza vostra havimo sottoscripta la presente da nostra propria mano. Ex castris apud Quinzanum, xxi augusti 1452.
Persanctes.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.