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234. Francesco Sforza al Regolatore e ai Maestri delle entrate 1452 agosto 22 apud Quinzanum

Francesco Sforza fa presente al Regolatore e ai Maestri delle entrate che il castellano della rocca di Montalino gli ha denunciato lo stato fatiscente di quella costruzione per cui allo stato attuale risulta superflua ogni spesa di personale. Il duca ordina che si mandi un ingegnere per la stima delle spese indispensabili per acconzare necessariamente tanto, in modo che vi stiano un castellano e i suoi uomini per potere andare atorno le mura per fare la guardia. Avuta la relazione del tecnico vuole che si diano avvio ai lavori.

Regulatori et Magistris intratarum.
Lo castellano della rocha de Montalino ne ha facto dire che quella rocha sta in forma ruinata dentro che è necessario, o che se facia reconzare o che se abandoni, perché non se pò habitare né se pò stare a far guardia, et che, havendo a stare cossì, la spesa se fa del castellano è butata via. Per la qual cosa ve dicemo et comandamo che, recevuta questa, vogliati mandare alla dicta rocha uno inzignero, quale vedi et extima tutta quella spesa gli andarà per fare reconzare quello, tanto che sia bastevele per lo habitare del castellano et delli suoi et potere andare atorno le mura per fare la guardia cum le guardiole bisognano, et cossì de reconzare quelli busi et ropture de muro ce fossero per salveza et forteza d'essa rocha, che necessarii siano. Et havuta la relactione del dicto inzignero de quello bisognarà acconzare necessariamente tanto et non altro, per al presente, como de sopra è dicto, volimo che diati modo et forma, per quello megliore et più expediente modo ve parerà, che subito, senza exceptione alchuna, sia reconza dicta rocha per modo gli possa habitare commodamente lo castellano cum li soi et che non piova et che se possa stare a fare le guardie et tutto quello sarà omnino necessario, et non altro. Et vogliati fare presto per modo non habiamo ad rescrivere più sopra de ciò, et vogliati responderne et advisarne de quanto havereti facto. Ex castris apud Quinzanum, die xxii augusti 1452.
Iohannes de Ulexis.
Cichus.