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569. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta 1453 luglio 26 apud Gaydum

Francesco Sforza vuole che Angelo Simonetta s'ingegni per ogni modo di far avere al marchese di Mantova, sui denari della prima tassa del sale, quello che ancora gli manca della prestanza dovutagli, perché si trova in estremo bisogno e tutti i tentativi fatti dal suo cancelliere Vincenzo e altri sonno andati in fasso. Gli faccia conoscere gli accorgimenti da lui presi per soccorrere detto marchese.

[ 199v] Domino Angelo Simonete.
Lo illustre signore messer lo marchexe de Mantoa, nostro locuntenente generale, ne ha facto dire del bisogno suo grandissimo, el quale oltra quanto ne ha facto dire la signoria soa, sappemo è extremo, pregandone voliamo provedere l'habia lo resto delli denari della prestancia soa, dicendone anche la soa signoria, como per quello ha da Vincentio, suo cancellero, tutti li partiti per ti raxonati et recordati fino al presente sonno andati in fasso et non gli ne è niuno factibile, de che non poriamo scriverte lo affanno et dispiacere habiamo perché, più ne stringe il bisogno della signoria soa ch'èl nostro medesimo. Pertanto, deliberando nuy che la signoria soa per ogni modo habia el denaro suo, te caricamo, se may usasse diligentia in cosa alchuna, vedi cum ogni tuo intellecto per ogni modo et via de trovare suso li denari della prima taxa del sale se haverà ad dare tanti denari che satisfacia el prefato signore marchexe de quello resta havere della prestancia soa al presente. In questo, per Dio, Angelo, usa ogni diligentia et sollicitudine per trovare al presente questo denaro resta havere el prefato signore marchexe della prestanza soa, avisandone del modo et ordine haveray preso perché maiore piacere haverimo, intendendo sia provisto al bisogno della signoria soa, che al nostro proprio, ben tutto sia una medesima cosa. Apud Gaydum, xxvi iulii 1453.
Zanectus.
Cichus.