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1012. Francesco Sforza al podestà di Treviglio 1454 febbraio 28 Milano.

Francesco Sforza fa presente al podestà di Treviglio che il condottiero Colella da Napoli gli ha chiesto di far trasferire i suoi cavalli perché lì, per mancanza di fieno, essi si scorticano. Il duca non concede tale trasferimento perché quel territorio non può stare "senza la guardia delli soldati". Vuole, pertanto, che lui, podestà, provveda che i cavalli abbiano fieno a sufficienza in modo che "non se scorticano per questo mancamento".

[ 269v] Potestati Trivilii.
El spectabile Colella de Neapoli, nostro conductero, ne ha facto dire che, stando li suoy cavalli in quella terra in quello modo gli stanno, che non hanno fieno, se scorticano et guastino; et però ne rechiedeva licentia de levarli da lì et mandarli ultra Po per non lassarli scorticare in tuto; donde, considerato che quella terra al presente non staria bene senza la guardia delli soldati, havemo pur deliberato che gli restino et che habiano del feno che se retrova lì. Pertanto volemo che tu (a) vedi diligentemente et con bono modo quello feno che è lì in quella nostra terra et provedi che questi cavalli n'habiano et non se scorticano per questo mancamento, usando circa ciò ogne diligentia et cura che te parerà bisognare in questa cosa, perché tu debi sapere quanto importa questo facto.
Data Mediolani, xxviii februarii 1454.
Christoforus.
Iohannes.

(a) vedi in interlinea su debii depennato.