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134. Francesco Sforza al castellano di San Colombano (1453 agosto 23 "in castris nostris felicibus apud Gaydum)".

Francesco Sforza taccia di bugiardo il castellano di San Colombano che gli ha scritto di mandargli, in sostituzione dei dodici che gli toccano, due bifolchi pagati per due mesi, mentre essi non sono pagati neppure per un mese. Provveda a fare come ha scritto e a punire quelli che se ne sono andati.

Castellano Sancti Columbani.
Tu ne scrivi che tu mandi qua duy bovulci pagati per duy mesi per supplemento delli dodeci che tochano alli homini dela tua iurisdictione, e trovammo non essere vero che siano pagati nè per duy nè per uno mese, como potray informarte dal presente portatore, e ben ne maravigliamo che tu ne sc(r)ive busie. Pertanto provedi che siano pagati, acioché non siano constricti fugere un'altra fiata, et provede che quelli hanno fallito patiscano (a) la pena. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) patiscano su patistano parzialmente eraso.