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1406. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1454 maggio 15 Milano.

Francesco Sforza scrive al podestà di Piacenza di aver inteso dei comportamenti di Pecino Francesco e Iacopino de Pellegrini da Larzano, abitanti a Garega. Li faccia citare davanti a lui per ammonirli di comportarsi umanamente senza presunzione di far ricorso alle armi. Prima di partire diano garanzia di comportarsi secondo ragione. La stessa cosa esiga da Giovanni di Porzi da Settino, anche lui parte di questi Barbarini.

[ 376v] Potestati nostro Placentie.
Havemo inteso delli modi servano et, inter cetera, de certa questione hanno facta questi dì Pecino Francesco et Iacopino de Pelegrini da Larzano, habitanti ad Garega; de che molto ne meravigliamo. Pertanto volimo gli faciate citare denanze a vuy et admonirli che da mò inanze se portano humanamente con ogniuno et non presumeno ogne volta de corere ale arme; li quali modi ad nuy non piaceno, facendo che inanze se partino da lì, daghano segurtà idonea de stare a ragione del passato et del'avenire. Il medesmo dicemo et volimo faciati ad Iohanne di Porzi da Septino, qual intendemo é anche luy di questi Barbarini. Data Mediolani, die xv maii 1454.
Zanetus.
Iohannes.