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1407. Francesco Sforza al podestà di Vigevano 1454 maggio 16 Milano.

Francesco Sforza informa il podestà di Vigevano che Antonio da Treviglio e Morandino dicono d'essere stati derubati dai famigli di suo nipote Roberto. Li metta a confronto con i prigionieri e se individuano i ladri, si faccia dire che é stato loro tolto perché intende che venga restituito. Nello stesso giorno viene concessa licenza per quattro giorni al podestà di Pavia di portarsi, quando può, a Milano. Si é scritto, il medesimo giorno, a Giovanni Filippo degli Eustachi di portarsi a Milano.

Potestati Viglevani.
Antonio da Trivì et Morandino, presente portatore, se gravano che sono stati robbati da quilli famigli de Ruberto, nostro nepote. Pertanto volimo gli faciate videre tucti quilli che sonno lì in presone et, trovando che gli sia alcuno de quilli che l'abiano robbati, volimo intendiati da loro che li hano robbato, che della robba, et poi subito ne advisate del nome del malfacto et della robba tolta perché intendimo farglila restituire. Mediolani, xvi maii 1454.
Marcus.
Iohannes.
Die suprascripto.
Concessa est licentia potestati Papie, quatenus possit, se discendere a Papia, causa veniendi Mediolani per quatuor dies.
Marcus.
Cichus.
Scriptum fuit die suprascripto Iohanni Filippo de Eustachio quod veniat Mediolanum.
Marcus.
Cichus.