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1470. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1454 maggio 27 Milano.

Francesco Sforza chiede a donna Luchina dal Verme di intervenire perché Pietro da Navarino possa essere soddisfatto del credito di una grossa somma dovutagli da Columbo de Paviani per un debito da costui contratto sua vita natural durante, Il duca ha saputo che i beni e le proprietà che gli eredi del Columbo hanno a Bobbio sono posti in vendita, non vuole che vengano alienati prima che Pietro sia appagato del suo credito.

Domine Luchine de Verme.
Ne ha facto significare el strenuo Petro da Navarino luy essere vero creditore d'una notabile summa de dinari deli heredi quondam misser Columbo de Paviari per certo debito contrasse cum luy esso domino Columbo, quando era in vita, rechiedendone proinde che voliamo provedere sia satisfacto, como richiede la ragione et honestà. Et perché ne dice gli dicti heredi havere alchuni beni et proprietate a Bobio, quale intendono vendere et alienare, ve confortiamo et caricamo quanto più possimo che ad instantia et requisitione del dicto Petro da Navarino o de qualuncha altro meglore modo ve parerà provedere che dicti beni né proprietate non se alienano se prima el prenominato Petro non é satisfacto, aut facto securo de quanto (a) se trovarà vero creditore. Mediolani, xxvii maii 1454.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue haverà h depennato.