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1478. Francesco Sforza a Colella da Napoli 1454 maggio 27 Milano.

Francesco Sforza, comunica a Colella da Napoli che i Rettori di Bergamo gli hanno segnalato che, pur avendo dato il podestà di Treviglio licenza a Mafiolo da Levate, uno degli uomini di Colella gli ha tolto biada e cavalla protestando che conduceva biada di contrabbando. Il duca impone a Colella di far restituire ogni cosa. Se ciò non avvenisse, farebbe pagare a lui, Colella, il valore di quanto illegalmente sequestrato

Colele de Napoli.
Li spectabili Rectori da Bergamo ne hanno scrito como havendo il nostro potestate de quela terra de Trivilio concessa licentia ad Mafiolo da Levate, presente exibitore, per uno deli vostri, glé stata tolta la biava e trasfugata la cavala, dicendo el dicto vostro che conduceva dicta biava im contrabando; et perché siamo certi queste tale cosse e mali modi despiaceno cossì a voy como ad noy propri, et per cossa alcuna nom lo volemo comportare, volemo provediati per quela via et modo ve parirà che al dicto Mafiollo sia restituita la cavala, biava et ogni altra cossa ad luy tolta che nom li manca uno dinaro, advisandove che, retornando el predicto qui da noy et che non habia rehavuta la roba sua, noy li faremo pagare (a) ogni cossa ad luy tolta ad spese vostre, et faremolo partire bem contento; siché vogliati provedere con effecto che li sia integramente restituita la cavala, biava et ogne altra cossa ad luy tolta, como del tuto da luy sariti ad pieno informato, et comandareti et amonereti tuti li vostri che nom observano questi modi, perché nom gli li comportaremo per condictione alcuna del mondo. Data Mediolani, xxvii maii 1454.
Cichus.

(a) Segue la roba soua depennato.