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1481. Francesco Sforza al luogotenente di Piacenza (1454 maggio 28 Milano).

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Piacenza che Bernardo, figlio di Giacomino della Valle, che sta a Cassano con l'uomo d'arme ducale Battista da Rivarolo, rubò a Battista Soletta da Fontanella alcune cavalle e altre cose del valore di 12 ducati d'oro, denari che il duca fece pagare con il soldo dell'uomo d'arme Battista, dato che Bernardo era suo famiglio. Siccome, però, Battista ha fatto sapere che tutta la refurtiva era finita da Giacomino, e da lui venduta, il duca vuole che il luogotenente, appurato che le cose stanno così, costringa il padre di Bernardo a rifondere speditamente l'uomo d'arme dei denari pagati a Battista Soletta.

Locumtenenti Placentie.
Stando Bernardo, figliolo de Iacomino dela Valle, che sta ad Cassano con Baptista de Rivarolo, nostro homo d'arme, robò et tolse per forza ad Baptista Soletta da Fontanella alcune cavalle et altre cose che ascendano ala summa de ducati dodeci d'oro, li quali dinari, per essere dicto Bernardo fameglio del dicto Baptista, havemo facto pagare sopra la imprestanza del dicto Baptista li dicti xii ducati al dicto Baptista Soletta. Mò dicto nostro homo d'arme ne dice che queste tale cavalle et cose tolte al predicto forono conducte et portate in casa de Iacomino, suo patre, et dice provarà como dicto Iacomino et li fratelli suoi vendereno dicte cose et che hebbeno li dinari. Per la qual cosa volemo che habiati diligente informatione, et constando a vuy che sia così, como dice dicto nostro homo d'arme, che dicto Iacomino habia havuto le cavalle et cose tolte al dicto Baptista Asoletta, debiati constrengere dicto Iacomino et altri che havessero havute dicte cose che satisfaciano et paghano al dicto Baptista li dicti ducati xii che luy ha pagati al dicto Baptista Soletta per satisfactione della robba soa, sola facti veritate comperta; et expediritelo presto ad ciò che non staga lì suso l'hostaria ad spendere dicti dinari. Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.