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162. Francesco Sforza a Giuseppe da Cortona, castellano di San Colombano (1453 agosto 27 "apud Gaydum").

Francesco Sforza scrive a Giuseppe da Cortona, castellano di San Colombano, di aver ordinato al podestà di "Cottogno" di mandargli la moglie e i figli di Bartolomeo da Vailate, attualmente a Cottogno, perchè lui li detenga in modo che non possano fuggire.

[ 43v] Magnifico Iosep de Cortonio, castellano nostro Sancti Columbani.
Havemo scripto al potestà de Cottogno che te mandi lì in Ie mane toe la mogliere et figlioli de Bartholomeo da Vaylà, quale mò se retrova in essa terra (a) de Cottogno. Per la qual cosa volemo che tu li debii recevere et destenirli, et in tal modo farli guardare che non se ne possano fugire. Et in questo gli metterai tale cura et diligentia che non se ne possano andarsene, per quanto ha cara la gratia nostra. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.

(a) in essa terra ripetuto.