Registro n. 16 precedente | 1627 di 1825 | successivo

1627. Francesco Sforza a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza 1454 giugno 27 Milano.

Francesco Sforza informa Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza, di aver avuto gravi lamentele dalla comunità della città, perché nel Piacentino, e specie sulla via Romeo e su quella di Fombio, si commettono ogni giorno furti e violenze, per cui quelle strade non sono sicure. Gli rinfaccia la sua negligenza nel provvedervi, ciò che, invece dovrà fare, procurando anche di catturare quei malfattori che gli capiteranno. Se lui non potrà mettervi rimedio, lo avvisi, perché interverrà il duca. Di questa faccenda ne parli e si accordi con Teseo.

[ 433v] Benedicto de Curte, capitaneo cittadelle nostre Placentie.
Havemo havuto grande doglianza da quella comunità de Piasenza che per quello territorio nostro Piacentino, et presertim su la strata Romea et quella da Fombio, ogne dì sonno commisse robbarie et violentie, como s'el fusse guerra bandita, in modo che niuno po' andare inante, né indreto ben seguro; del che havemo preso despiacere assay et ne maravigliamo molto delli facti tuoy che, se questo é vero, tu non habii curato de provedere ad tali excessi o, non potendoli provedere, may tu non n'habii dato uno minimo aviso. Pertanto volimo et commandiamo che tu debe mettere ogne studio et diligentia et provedere per ogne modo che quelle strate siano secure et non se commettano queste robbarie; et qualunque tu trovaray malfactore, lo faci sostenire personalmente et non relaxarlo senza nostra licentia, et non potendoli provederli, vogline avisare chi sonno questi malfactori ad ciò che li possiamo provedere per altra via, perché deliberamo per ogne modo de fare ch'el paese nostro sia securo. Et sopra questo vogli intenderti con Theseo al quale scrivemo opportune sopra ciò. Data Mediolani, xxvii iunii 1454.
Christoforus.
Iohannes.