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1652. Francesco Sforza ad Antonio degli Eustachi e a Gracino da Pescarolo (1454 luglio 1 Milano).

Francesco Sforza conferma ad Antonio degli Eustachi e a Gracino da Pescarolo di aver avuto le lettere loro circa la sistemazione del galeone e li sollecita a far presto. Gli va che il retrovardo sia menato lì, perché intende servirsene insieme al galeone. Gli comunichino i dati relativi all'ammontare della spesa per il loro uso per 15 giorni, ivi compresa quella dei navaroli e di quant'altro occorre. Più tardi li informerà circa i denari necessari per fare il ponte sul Po.

Dominis Antonio de Eustachio, Gracino de Piscarolo.
Havemo recevuto le vostre littere circa el reconzare del galeone, che molto ve piace; et così ve caricamo a far fare più presto sia possibile, provedendoli de quella antiana et due prexe che scriveti. Ala parte del retrovardo, molto ne piace che sia menato lì, perché intendemo operarlo similmente con il galeone; siché habiati lì in puncto tuti duy, cioé il galeone et retrovardo. Et volimo che subito ne avisati ordinatamente quanto monterà la spesa a farli operare per xv dì, computata la spesa deli navaroli et ogne altra cosa. Ala parte delli denari per fare il ponte sul Po, ve ne avisaremo per altre nostre lettere. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.