Registro n. 16 precedente | 1687 di 1825 | successivo

1687. Francesco Sforza a Benedetto de Curte 1454 luglio 5 Milano.

Francesco Sforza loda Benedetto de Curte per quanto ha fatto per il danno al mulino di Niccolò Arcimboldi. Gli comunica che l'uomo d'arme, il Matto é stato da lui e, siccome Francesco della Capra ha promesso di vincolarsi con le medesime obbligazioni del Matto, vuole che a questi si restituiscano i cavalli e le garanzie date dal medesimo.

Benedicto de Curte.
Havemo inteso quanto hay exequito et scripto del damno dato nel molino de domino Nicolò Arcemboldo; respondemo che ne piace et hay facto bene. Ma perché il Matto, homo d'arme, é stato qui da nuy, et per luy n'ha promisso Francisco dela Capra et se obliga per luy a quelle medesme obligatione che sonno obligate le segurtate date per dicto Matto, volimo che ad esso Matto, homo d'arme, faci restituire li suoi cavalli, et così le segurtate date per luy perché, como havemo dicto, Francesco ne ha promesso luy. Mediolani, die v iulii 1454.
Marcus.
Cichus.