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1741. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo 1454 luglio 11 Milano.

Francesco Sforza vuole che Gracino da Pescarolo ricuperi dal locale vescovo i 50 ducati d'oro che spettano al duca per la onoranza del bue grasso. Se lo abbindolasse con parole, si avvalga delle entrate del vescovato e, avuti entro otto giorni i denari, li mandi ai cancellieri Zanino Barbato e de Persancte de Senano. Agirà nel medesimo modo con il priore di San Maiolo, ma, se avesse pagato, informi i predetti cancellieri sul quanto e a chi ha dato.

Domino Gracino de Piscarolo.
Per la honoranza et preheminentia nostra del bove, lo reverendo domino lo vescovo de quella cità n'é obligato a pagare ogni anno ducati 50 d'oro, della quale honoranza restiamo creditori del'anno proximo passato; et perché al presente ne trovamo in grande bisogno et necessitate de dinari, é necessario ne adiutamo del nostro. Pertanto volimo che ve debiati trovare con quelli i quali fanno li facti del prefato domino lo vescovo de quella cità, et recircate li dicti cinquanta ducati che ne li debiano dare in nostro nome; se ni li voranno dare de bona voglia benequidem, in casu che vedesseno che ve menassero per parole et ala longa, vogliamo provediati per quello megliore modo et via ve parerà necessaria et expedita de assecurarne sopra le intrate del dicto vescovato o altre cose del dicto domino vescovo: siché siati securo et cauto delli dicti cinquanta ducati, et che nuy li possiamo havere fra octo dì al più longo, non havendo respecto né reguardo ad (a) alcuna cosa per retrahere suso prestissimo li dicti cinquanta ducati; li quale havuti, vogliateli subito mandarli in mano de Zanino Barbato, nostro cancellero, et de Persancte da Sernano, nostro cancellero, et in questo non vogliati perdere tempo alcuno né vogliati da nuy aspectare altra replicatione né solicitudine, et provedeti et fate como ve parerà: siché fra octo dì habiamo dicti dinari per ogne modo. Et il simile fareti al priore de San Mayolo de quella cità non havendo pagato et, havendo esso pagato, avisaritene li predicti nostri cancelleri quanto é che ha pagato et ad chi ha pagato, et non ve lassati dare parolle in pagamento. Mediolani, xi iulii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue persona depennato.