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220. Francesco Sforza a Morello da Parma (1453 settembre 6 "apud Gaydum").

Francesco Sforza assicura Morello da Parma che anche lui è rattristato per le gravezze che soffrono gli uomini di Castelleone, ma, purtroppo, "le conditione de tempi" le impongono anche agli altri sudditi e non resta che sperare che tutto si migliorerà e arriverà la pace. Lo informa di non intendere che i dieci uomini d'arme mandati là per la guardia dell'Adda e la tutela di quelle contrade debbano alloggiare nel borgo e vivere alle spalle degli uomini del posto o sistemarsi nelle osterie, che sono destinate ai forestietri e ai viandanti, pur ammettendo che vi sia predisposto per loro uno spazio interno al borgo in caso di bisogno. Per la provvisione spettantegli al vivere suo ha scritto al luogotenente di Lodi.

Domino Morello de Parma.
Inteso quanto ne scriveti delli homini de Castelione, a noi ne rencresce asai dele graveze loro, ma non se è potuto fare altramente fina mò per le conditione de tempi occorsi, et cosi hanno ancora facto li altri nostri subditi; ma diciteli che se diano de bona voglia che, per la Dio gratia, le cose nostre passano talmente che in brevi se restaurarano de ogni loro dano e li faremo godere in pace. Quanto ala parte de quelli dece homini d'arme mandati là, cosi per secureza de quelli nostri homini d'arme, como etiandio per guardia dela riva d'Ada et de quelle contrade, dicimo che nostra intentione non è che li dicti homini d'arme vivano ale spese delli homini, ma ale sue proprie, e così volemo che allogiano de fora nel borgo, ma non in le hostarie, Ie quale volimo che siano expedite per lo alogiare deli viandanti et forasteri. Con questo, perhò, che stia apparechiato de dentro in modo che, in caso de bisogno, dicti homini d'arme se possano redure dentro per salvatione loro; la qual cosa non debbe rencrescere ali dicti homini, como gli havemo facto dire. Ala parte dela provisione a vuy ordinata per lo vostro vivere fina a tanto che ve provederemo altramente, dicemo che credevamo che I'havesseno havuta ali tempi ordinati; il perchè scrivemo per Ie alligate al locotenente de Lodi quanto ne pare sopra ciò, sichè mandatile Ie aligate. Attendeti bene ala conservatione de quelle parte como seti usato, et como speremo in la vostra prudentia et solicitudine. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.