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297. Francesco Sforza a Lisa de Attendolis (1453 settembre 25 "apud Gaydum").

Francesco Sforza scrive alla sorella Lisa che, essendo ora "pacificate ora le cose dellà", cessano i motivi di sospetto per i quali le aveva richiesta la garanzia da parte di Giampietro Pietro da Rabozo prima di liberarlo.

Magnifice sorori nostre carissime domine Lixe de Attendolis, et cetera.
Havemo recevuto Ie vostre lettere responsive aIe nostre circha la relaxatione de Iohannepetro Petro (a) da Rabozo; ale qual respondendo dicemo che, cessando alcuni respecti, per li quali già ve scrissemo, dovessevo tore segurtade da luy inanti che lo relaxaseno, siamo mò contenti [ 76r] et volemo per ogni modo che liberamente, senza alcuna exceptione, el debiate relaxare non aspectando altre nostre lettere sopra ciò, perché, siando mò pacificate Ie cose dellà et vivendose in pace, como se fa, cessa el suspecto per lo quale rechiedevemo la segurtà.Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Così in A.