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303. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano 1453 settembre 26 "In castris nostris apud Gaydum".

Francesco Sforza esprime a Corrado da Fogliano la sua sorpresa per aver appreso da quanto gli hanno scritto i soldati di Melzo che essi vogliono, prima di cavalcare, essere pagati, mentre dovrebbero più degli altri essere diponibili in questo momento in cui crede di "fracassare" i nemici. Sebbene abbia scritto ad altre truppe di mettersi subito in cammino e di passare l'Adda, anche in assenza di re Renato, vuole che Corrado predisponga i suoi soldati e quelli di Melzo in modo tale da potersi, al suo passaggio, affiancare il re.

[ 77v] Magnifico Conrado de Foliano.
Havemo recevuto la toa lettera con la inclusa lettera, quale te hanno scripto quelli nostri soldati da Melzo, et inteso quanto tu et loro scriveti, dicemo che ne maravigliamo che Ii tuoi soldati fazano difficultà nel cavalchare, como per Ie nostre havemo scripto, con dire che vogliono dinari, et cetera, perchè loro doveriano essere più solliciti che Ii altri tuti, maxime in questo tempo nel qual speramo fracassare Ii nostri inimici. Per la qual cosa volemo che, recevuta questa, subito gli fazi mettere in ordine senza alcuna perditione de tempo per venirsene via de tracta. Et non obstante che per l'altre nostre habiamo scripto che venghono via subito et che passana de qua da Adda, etiam se la mayestà del re Renato non havesse passato; ma volimo bene che metti tal ordine che dicti toy soldati, et cossì quelIi nostri sonno a Melzo, ali quali scrivemo che stiano talmente in puncto et apparechiati che, como (a) passarà il prefato serenissimo Re, loro anchora in quelo dì medessimo possano passare. Et cerchi ciò metteli tale pensiero che non segua veruno manchamento, avisandoti che a dicti soldati da Melzo scrivemo in simile forma, sichè intenderaite cum loro et farali vegnire via insieme cum Ii dicti toy, acioché possano tucti insieme passare Adda in quello proprio dì che paserà la mayestà del Re.
Data in castris nostris apud Gaydum, xxvi septembris 1453.
Bonifacius.
Dupplicata die sequenti.
Iohannes.

(a) Segue farà depennato.