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343. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 ottobre 5 "apud Gaydum").

Francesco Sforza comanda al luogotenente di Lodi di mettere in libertà i due parenti, di Valera Vecchia, del famiglio ducale Babor dal luogotenente ingiustamente imprigionati a richiesta di un uomo d'arme, già della compagnia di Evangelista Savello, cui il duca accorda di ricorrere da lui se pretende d'aver qualcosa dai due uomini.

[ 101r] Locumtenenti Laude.
Barbor, nostro fameglio, ne ha facto lamenta che ad istantia de alcuno homo d'arme, che fo delIa compagnia de Evangelista Savello, haveti facto mettere in proxone doy soy parenti del loco de Valera Vechia indebitamente, allegando dicto Babor che la domanda fa dicto homo d'arme non è vera, imo iniusta. Per la qual cosa, volendo nuy cognoscere questa cosa ita che niuno se chiama iniuriato, volimo che subito, recevuta questa, lassiati dicti homini liberamente, et se dicto homo d'arme se pretende de volere domandare cosa alcuna ali dicti homini, comandaritili che vengha qua da nuy perchè gli faremo ministrare raxone. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.