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353. Francesco Sforza al podestà di Caselle (1453 ottobre 8 "apud Gaydum").

Francesco Sforza impone al podestà di Caselle di non tener conto del divieto fatto dal conte Cristoforo, ma di consentire al lodigiano Tommaso Azzone di acquistare la maggior quantità di biada possibile per i cavalli ducali: e di ciò gli avrebbe fatto scrivere dal conte Cristoforo se non fosse andato a Guastalla.

Potestati Casellarum.
Perché havemo mandato in quelle nostre parte Thomaso Azone da Lodi per recatare et comprare quella più quantità de biava sia possibile per uso delli nostri cavalli, et pare che in quella terra non ne possa havere niente per certa ordinatione facta per lo magnifico conte Christoforo; (a) pertanto volemo che subito, havuta questa, non obstante deveto alcuno, lassi cavare et comprare in quella terra tuta quella quantità de biava piacerà al dicto Thomaso; et a questo non faray exceptione né contradictione alcuna. Te haveressemo facto scrivere dal prefato conte Christoforo, ma al presente non se retrova in campo, perché è andato ad Guastalla.Data ut supra.
Nicolaus.
Cichus.

(a) Conte Chri scritto su Bartolomeo abraso.