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498. Francesco Sforza a Guglielmino de Lazavechiis, capitano del divieto a Piacenza (1453 novembre 14 "contra Urces Novas").

Francesco Sforza risponde a Guglielmino de Lazavechiis, capitano del divieto a Piacenza, in merito alla poca obbedienza da lui riscontrata a Campremoldo, di averne parlato con Pietro Giovanni, da cui ha avuto la conferma che il suo famiglio si è comportato male e ha assicurato che gli scriverà in modo che esegua quanto è tenuto a fare. Il duca, a sua volta, raccomanda a Guglielmino di impegnarsi perchè si conducano pane e vettovaglie in campo.

Guiglelmino de Lanzavechiis, capitaneo devetus nostro Placentie.
Havemo recevuto le toe lettere de dì 9 de presente et inteso quanto per esse ne scrivi; te respondemo, primo, ala parte della poca obedientia hay havuta ad Campremoldo, et l'havemo dicto ad Pedro Iohanni, qual dice che'l suo fameglio ha facto male et contra la sua voluntà et che scriverà in modo faranno el debito suo: siché provedi che'l faciano et che sia presto. Et così volemo metti ogni tuo [ 138r] sforzo, industria et ingenio che per caduno se conduca del pane in campo et del'altre victualie et che caduno facia la parte et debito suo.
Ala parte che'l conte Alberto vole defendere quelli hanno presi li tuoy famiglii perché portavano le arme vetite, respondemo che debii intendere quello che è stato observato per lo passato, et quello observa ancora ti. Data ut supra.
Marcus.
Cichus.