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55. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 agosto 11 ("in castris apud Gaydum").

Francesco Sforza fa sapere al luogotenente di Lodi che un suo uomo d'arme, Ruggero de Diano, s'era preso per famiglio tal Martino, nipote del Manza, cui aveva imprestato quattro ducati e fattogli un paio di calze; detto Martino ora è passato dai nemici e ha lasciato la moglie a Lodi. Il duca vuole che il luogotenente costringa la moglie a risarcire Ruggero con la roba di detto Martino.

Locutenenti Laude.
Rugero de Diano, nostro homo d'arme, ne dice che, havendo luy al'uscire in campo tolto uno famiglio de quella cità, nominato Martino, nipote del Manza, per mano de Bartholomeo da Muzano, al quale haviva imprestati ducati 4 et factogli uno paro de calce: al presente s'è fugito da luy et andato dal canto de inimici, il quale ha mogliere in quella nostra cità. Pertanto volemo che, havuta questa, debiate provedere astringendo la mogliere, o facendo dare dela robba del dicto Martino al dicto Rogero o ad qualunche suo messo presente exhibitori, tanto che esso Rogero sia satisfacto, così destructo il dicto Martino, siando venuto lì; et provedeti ch'el presente famiglio d'esso Rogcero sia spazato subito, remossa ogni casone. Data ut supra, die xi augusti 1453.
Zanetus Cichus.