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66. Francesco Sforza a Biagio Assereto Visconti (1453 agosto 12 "in castris apud Gaydum").

Francesco Sforza comunica a Biagio Assereto Visconti che il conestabile Bartolomeo da Bologna si è lamentato perchè l'invio del suo cancelliere per avere i denari a lui assegnati dall'abbazia di San Alberto è stato vano. Lo sollecita vivamente perchè in ogni modo "sia facto rasone contra li dictii debitori finchè luy sarà integramente satisfacto".

Spectabili militi domino Blaxio Axereto de Vicecomitibus, dilectissimo nostro.
Bartholomeo da Bologna, nostro conestabile, ne scrive per soe lettere et ne fa lamenta dicendo che, havendo mandato el suo canzellero ala terra vostra de Saravalle a domandare che li fosse facta rasone contra alcuni debitori della abbadia de Sancto Alberto per certi denari, quali gli havemo facti assignare per lo suo spazamento, esso non ha potuto havere rasone alcuna; del che se ne maravigliamo et non credemo perhò sia de vostra intentione, ma che più presto sia manchamento del vostro officiale.
Pertanto ve confortiamo, caricamo et stringemo quanto più possiamo che vogliate ordinare et fare con effecto che al dicto Bartholomeo, o ad qualunche suo messo sia facto rasone contra li dicti debitori finchè luy sarà integramente satisfacto de tuti quelli dinari gli sonno assignati sopra la dicta abbadia; et in questo vogliateli dare ogni favore, aciochè sia spazato presto et possa andare con la compagnia soa ad unirse con quelle altre nostre gente et fare quanto gli sia da fare. Data ut supra.
Leonardus.
In simili forma scriptum fuit magnifice domine Luchine de Verme.
Iohannes.