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493. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1450 dicembre 11 Lodi

Francesco Sforza informa il fratello Alessandro che il marchese di Mantova ha perorato per la moglie di Beltrame da Trezzo e per Malatesta, nipote di lei, non ritenendo che debbano scontare la pena a causa di Beltrame. Il duca, che condivide il parere del Gonzaga, chiede al fratello che non vengano toccate la dote della donna e l'eredità del Malatesta.

[ 103r] Domino Alexandro.
El ne ha scripto et mandato a dire lo illustre signor misser lo marchese de Mantoa che vogliamo havere recomendata la dona de Bertramo Tezo et Malatesta suo nepote, perché loro non degono portare pena de male ha facto dicto Bertramo. Et parendone la domanda del prefato signor misser lo marchese molto iusta et honesta, habiamo deliberato circa ciò scriverti el parere et la mente nostra, la quale è che la dota et beni dotati d'essa donna et la heredità del dicto Malatesta non se debiano molestare né inquietare, ma lassarli pacifice a loro, como crediamo la honestà et rasone voglia. Et perché loro mandarano da ti per questa casone, volimo in queste cose te porti humanamente et iustificatamente, per modo habiano cagione iustamente non gravarse, imo de ti restare contenti et laudarse, como semo certi che tu faray. Laude, xi decembris 1450.
Cichus.