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888. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1451 giugno 4 Milano

Francesco Sforza scrive al podestà di Castell'Arquato di trovarsi con gli uomini di lì perché diano il non ancora consegnato frumento al castellano. Ordina, inoltre, che la roba e le cose dell'impiccato siano date per munitione di detta rocca, dopo aver saldato i veri creditori dell'impiccato.

Potestati Castri Arquati.
Siamo certi che tu sey informato de quello che in li dì passati havimo scripto ad quella comunità et homini del frumento gli credevamo per mettere in monitione de quella nostra rocha, della qual cosa pare che fin qui non sia seguito fructo alcuno, che molto ne dole et rencresce. Pertanto volimo che tu honestamente te retrovi cum tutti quilli homini como meglio ti parerà et dirgli et comfortarli per nostra parte che vogliano ad questa nostra domanda satisfare et consignare lo dicto frumento al castellano d'essa nostra rocha, certificandoli che l'haverimo tanto grato et accepto quanto dir se potesse et ultra gli ne sarimo presto bon rendeturi. Ceterum, tu fay quello che altra volta te scrivissimo della robba et cose de quello che fu impichato là che le dovesse mettere per munitione della dicta rocha. Et perché mò intendimo che sonno pur alcuni quali degono havere de quello tale che fo impichato volimo che tu te informi de questo [ 198v] molto bene et trovando che quisti tali che domandano siano veri creditori de coluy, provede che sopra le cose sue siano pagati integramente de quello che degono havere, et lo resto farray mettere in essa rocha. Data Mediolani, die quarto iunii 1451.
Cichus.