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132. Francesco Sforza a Baldassarre da Treviso 1451 luglio 9 Casalmaggiore.

Francesco Sforza scrive a Baldassarre da Treviso che deve restituirgli i denari per avere la licenza di andarsene e non deve pretendere nient'altro dal "hostrero" che anzi deve essere pagato.

Domino Baldasarry de Trivisio.
Havimo veduto quello ne haviti scripto per una vostra et quello ne ha referito lo vostro compagno el che è stato molto differente della continentia della vostra lettera, però che vuy per essa ne rechiedete licentia et luy la taxa. Per esso vostro scrivere et per quello ne ha dicto lo predicto vostro compagno da uno canto ce meravigliamo, et da l 'altro non ce maravigliamo che essendo vuy venuto ali nostri servitii et havendo da nuy recevuto honore et bene per reverentia del'illustrisse signor marchese siati partito senza nostra licentia, et saputo che sapeti bene che non era nè iusto né (a) conveniente, maraviglia non prendemo delle cose predicte perché, essendo vuy novo nel mestiero delle arme, non possiti sapere quello bisognaria. Però respondendo alla dicta vostra lettera, quanto alla parte della licentia dicimo che restituendone vuy li dinari che haviti recevuti da nuy ve darimo la dicta licentia, altramente non, perchè cussì rechiede l'honestate et equitate. Et perchè rechedete ve debbiamo fare satisfare de quello doveti havere, respondiamo che [ 31v] l'ordine et usanza militare è che qualunqua fuze, como siti fuzito vuy, perda ogni suo credito, et però, essendo vuy partito senza licentia, pretendiamo che non siati punto nostro creditore. Ala parte de farve restituire li vostri cavalli et robba che ha l'hostrero de Milano, dicimo che non è d'usanza de soldati de menare et fare corte sopra l'hostarii, come haviti facto vuy; sichè fariti bene a satisfare lo nostro hostrero et citadino de quello debbe havere et non volere che nuy pagamo li debiti vostri, ma provedere che nuy habbiamo li nostri dinary, como è dicto de sopra. Data Casalis Maioris, die nono iulii 1451.

(a) Segue rasionevele depennato.