Registro n. 5 precedente | 147 di 250 | successivo

147. Francesco Sforza a donna Luchina 1451 luglio 12 Cremona.

Francesco Sforza esprime a donna Luchina il suo disappunto per il mancato intervento punitivo contro i delinquenti. Non volendo o non potendo madonna Luchina intervenire, ne informi il duca, pronto a intervenire.

[ 35r] Magnifice domine Luchine.
Crediamo che li vostri homini se fosseno emendati de non incorrere più in tanti inconvenienti in quanti sonno ocorsi per lo passato, ma ce pareche tuttavia procedano de male im pezo, che, secondo simo novamente informati, pare habiano de presente amazato uno homo d'arme del spectabile et strenuo misser Iacomazo andandolo a trovare fina nel lecto et lì spaciatolo, nulla precedente causa. Del qual caso non pocho ne maravigliamo et dolemo, et perchè non intendemo comportar tanti execessi, non provedendoli la magnificentia vostra, eo magis per non far fare beffe de nuy et per tolere de mezzo la via de mazor male, como facilmente comprendemo sequirà non obstando ali principiii. Confortamo la magnificentia vostra voglia, recevuta questa, contra delli dicti vostri delinquenti taliter provedere et farne tale et sì facta demostratione che siano exempio alli altry, et che manifestamente comprehendiamo ala vostra magnificentia essere exosi tali excessi et perpetratori d'essi, et non vogliando o non possendo la vostra magnificentia provedere ad ciò, diacene aviso ad nuy che li farimo opportuna provisione. Data Cremone, xii iulii 1451.
Cichus.