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292. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1451 luglio 24 Cremona

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi ringraziandolo per averlo informato di quanto gli ha scritto Giacomo Antonio Marcello e circa il dubbio che si muova guerra ai veneziani. Si dice sorpreso di non aver ancora potuto verificare le ragioni di Marco Cagnola: gliele faccia elencare chiaramente, in modo che alla sua venuta possa comprenderle.

Locumtenenti Laude.
Havimo inteso quanto tu ne scrivi, al che respondendo dicemo: prima, ala parte de quello sacomano de Nicolò da Verona hay sostenuto, che hai facto bene et volemo che lo retegni fin ala nostra venuta là. De quanto se dice dal canto de là, del dubio hanno che non gli faciamo guerra et dela lettera te ha scripta misser Iacomo Antonio Marcello, restamo avisati et te comendamo del'avisso. Ala parte del mancamento del dinaro per el lavorerio del rivelino, ala venuta nostra gli provederimo, ma molto se maravigliamo che, havendote scripto che tu ne faci vedere le ragione de Marco Cagnola, ancora non l'habiamo potuto vedere. Pertanto denuo te repplicamo che statim faci ch'esso Marcho le metta in puncto, ita clare et liquide che, como saremo lì, se possano vedere et bene intendere. Cremone, ut supra.
Cichus.