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33. Francesco Sforza a Guglielmo di Monferrato 1451 giugno 15 Milano

Francesco Sforza scrive a Guglielmo di Monferrato di far tornare da suo fratello Giovanni Sforza il famiglio Tempesta, che il fratello desidera riavere presso di sé. Qualora il famiglio non volesse tornare, chiede a Guglielmo di impegnarsi perché vengano restituiti a Giovanni i quattro cavalli con i quali Tempesta se n'è andato.

[ 15r] Illustri domino Guielmo Montisferati.
El s'è fugito dal magnifico nostro fratello Iohanne Sforza Tempesta, suo famiglio et camarero, il quale Iohanne da pecinino se ha allevato et nutricato et, fidandosse de luy, et sempre lo ha tractato non como famiglio ma como figliolo del dicto Tempesta. Et perché lo dicto nostro fratello, non obstante quello habia facto, desidera pur de rehavere apresso de sì lo dicto Tempesta, pertanto vi preghiamo et confortiamo ch'el ve piaza fare tale opera apresso dicto Tempesta che voglia in ogne modo retornare dal dicto Iohanne, nostro fratello, il quale lo vederà voluntera et faragli tale bene che haverà casone restare ben contento. Et de questo ne fariti piacere assay et cosa gratissima. Et si pur dicto Tempesta fosse obstinato ad non volere retornare, ve preghiamo ve piaza fare restituire et rendere al dicto Iohanne, nostro fratello, quatro ronzini sive cavalli che lo dicto Tempesta gli ha menati via, li quali ve piaza farli dare et consignare ad ser Bartolomeo, presente portatore, canzellero del predicto Iohanne, nostro fratello, il quale mandiamo lì per questa casone. Data Mediolani, die xv iunii MCCCCL primo.
Franciscus Sfortia Vicecomes, et cetera.
Cichus.