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462. Francesco Sforza a fra' Battista Inviziati da Alessandria 1451 agosto 14 Lodi

Francesco Sforza ribadisce a fra' Battista Inviziati da Alessandria il suo desiderio di arrivare a una conclusione della vertenza fra lui e Pietro Inviziati per la commendatoria del Castellaccio. Ha scritto, a tal fine, al Gran Maestro di Rodi, ma non ha avuto risposta. Spera in un esito più propizio con il luogotenente del Gran Maestro, che al momento si trova in Lombardia.

Domino fratri Baptiste (a) de Inviciatis.
Desiderando nuy molto de far tolere et levar via la diffirentia quale vertisse fra vuy per una parte, et miser fra' Petro delli Invitiati dal'altra, per casone della commandaria dal Castellacio, como sapeti nuy scripsimo per le nostre lettere al reverendissimo Gran Maestro de Rhodi, pregandolo caldamente volesse intendere le rasone vostre et di l'altra parte, deindeque declarare per sua sententia et diffinire quanto gli paresse de rasone, et poy avisarcene d'esso parer suo, perché exequiriamo puy nuy quanto ne scrivesse. Et may perfin in questo dì non havimo havuto risposta né chiareza alchuna dala prefata sua paternità, la quale havimo aspectato desiderosamente solo perché oramay fusse cognosciuta dicta diffirentia, acioché né l'una parte né l'altra non havesse a stare più in questo affanno. Et perché mò novamente siamo in quello apetito medesimo et voluntà, havendo inteso essere nelle parte de Lombardia el locotenente del prefato Gran Maystro, quale habilmente porà cognoscere et diffinire essa dicta differentia et più brevemente, n'è parso per nostre lettere scriverli; et cussì per el bene del'una parte et dil'altra li scrivimo ch'el voglia intendere le rasone delle dicte parte et per sua sententia declarare et diffinire quid iuris, et poy 110r avisarcene nuy de dicta sua sententia et quanto per nuy sarrà affare, perché tucto mandarimo ad exequutione quanto ne scrivirà. Siché del tucto ut supra vi scrivimo ad vostro avisamento, aciò sapiati quanto haviti a fare, certificandovi che intregamente nuy farimo exequire quanto per lo prefato locotenente ne sarrà scripto. Data Laude, xiiii augusti MCCCCLI.
Cichus.


(a) Baptiste in interlinea su Filippo depennato.