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464. Francesco Sforza a Rolando Pallavicino 1451 agosto 15 Lodi

Francesco Sforza chiede al marchese Rolando Pallavicino che accetti di avere sulle sue terre, invece dei cinquanta cavalli di Bartolomeo Colleoni, centocinquanta fanti del condottiere, dei quali quarantasei terrà solo per dodici giorni.

Rolando marchioni Palavicino.
Questi dì passati fo da noy ad Cremona ser Zuliano, vostro canzellero, et ne dixe per vostra parte che eravati contento de acceptare L cavalli del magnifico Bartolameo Coglione, per compimento delli 500 che tocano alle vostre terre. Da poy havimo inteso che, havendo luy Bartolameo mandato cento quatro fanti delli soy, et volendone mandare 46 altri in luocho delli dicti 50 cavalli, a rasone de tri fanti per cavallo, vuy non haveti vogliuto receptare se non li dicti cento quatro fanti et li altri non, perché diceti che piutosto voleti 50 cavalli che 150 fanti. Et quantu[n]cha noy saressimo più contenti che recevesti tutti li dicti fanti, nondimeno per compiacervi ne basta che vuy recevati et habiati li dicti centoquatro fanti, perché accaderà al'altre [ 110v] nostre gente d'arme lozate in le terre vostre torre qualche famiglio et cavalli, et noy siamo certi li fareti providere. Sarimo però anchora contenti et cossì ve confortiamo et preghamo vogliati acceptare et allozare li dicti quarantasei (a) fanti de Bartolomeo che manchino per questi dodeci dì, perché havimo mandato aparechiarli lozamento altroe. Et como sarà apparechiato li levarimo da lì, dela quale cosa ne fareti singularissimo piacere. Laude, xv augusti 1451.
Cichus.


(a) Segue cavalli depennato.