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679. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Bosco 1451 settembre 9 Lodi

Francesco Sforza ordina a podestà, comune e uomini di Bosco di affidare l'arcipretura locale a Francesco Trotti contro cui aveva fatto ricorso prete Nicolino.

Potestati, comuni et hominibus Boschi
Più volte s'è alamentato da nuy miser Francesco Trocto, nostro citadino de Alexandria, che habia el vero et iusto titolo del'arciprevedato di quella nostra terra dal Bosco, tamen fi impedito per uno preto Nichulino, suo adversario, in modo ch'el non pò andare ad la possessione d'esso benefitio et fare quanto se rechiede, donde havimo voluto far vedere et aximinare le rason sue; et per quello ce è stato referto lì per li nostri che hanno vedute le rasone, sì etiam per quilli che sonno informati de questa differentia, persone dingne de fede, [ 157v] nuy intendiamo che la rasone del dicto benefitio è pur del prefato domino Francesco, et quello altro prete Nicolino non li havere affare alcuna cosa, el qual sentiamo porria essere più corretto e più costumato che non è, et che adesso ha preso novo habito per havere altro benefitio. Per la qual cosa, instando presso nuy dicto domino Francesco che vogliamo provedere de opportuno remedio in questa cosa, ad nuy pare honesto et debito et cussì vi strengimo et caricamo che debiati indurre et admettere alla possessione de esso arciprevedato el dicto domino Francisco senza farli altro obiecto; el qual domino Francisco è contento, et cussì è nostra intentione de mettere ad dicto benefitio in suo loco persona idonea et da bene et acepta universalmente ad tucta quella comunità per levare ogni suspitione et inconveniente. Ex Laude, die viiii septembris MCCCCLI.
Cichus.