Registro n. 6 precedente | 997 di 1271 | successivo

997. Francesco Sforza al vescovo di Novara 1451 ottobre 7 Lodi.

Francesco Sforza invita il vescovo di Novara a voler restituire i beni di Damiano da Imola concessi da Filippo Maria Visconti, ricordandogli anche l'amicizia che Damiano ebbe con suo fratello Scaramuzza.

[ 238v] Domino episcopo Novariensi.
Tante volte ve havimo scripto et confortato che ve piacesse resti(t)u(i)re li (a) soy beni ad Damiano da Imola, che certo non ne pare potervelo ricordare più senza vostro non puocho caricho; nam se voleti recordarve li honori, commodi et reputacione havite reportato dal'illustrissimo signor duca passato, a noy pare che doveresti amare più l'honore et memoria sua che non mostrati in questo caso, che pur sappeti per le fatiche, vigilie, affanni, fede et devocione portate al stato suo, dedi quelli beni a dicto Damiano in remuneracione. Ma lassando andare questi respecti, che pur sono grandi, ve doveria almancho movere l'amicicia et la compagnia ha havuti molti anni passati cum messer Scharamuza, vostro fratello, et non volere che andasse mendico per lo mondo, non sappendo dove, se cenare. Se adoncha voglia haveti toglierne grandissima molestia del'animo, che non ne poteria essere maiore, como che havere più questo richiamo da Damiano, non aspectati che più ve scrivamo de ciò. Laude, vii octobris 1451.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit domino Scharamucie de Vicecomitibus. Data ut supra.

(a) soy ripetuto e depennato.