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999. Francesco Sforza ai fratelli Francesco, Americo e Bernabò Sanseverino 1451 ottobre 7 Lodi.

Francesco Sforza scrive a Francesco, Americo e Bernabò, fratelli Sanseverino, perché, per porre fine ai ripetuti furti, puniscano in modo esemplare Antonio Matto e il suo compagno che, colti a rubare grano hanno gridato "Savoya".

Francisco, Almerico et Bernabovi fratribus de San Severino.
Perché novamente è occorso che uno Antonio Matto et uno altro sacomano delli vostri, havendo robbato certo grano in Novarese et essendoli data la caza dali villani, per schivarse dalla furia d'essi villani proximandose ad certo loco pur del Novarese, hanno chridato Savoya, per lo quale chridare se fece grande strepito in quelle parte, eI che ne è stato molto greve et molestissimo, sì per respecto alla robaria, quale havevano commisso, sì etiam al dicto chridare, et perché etiam habiamo continui reclami et lamente delle grande robbarie fano essi vostri soldati et saccomani in quelle parte le quale ne sono molto difficile a comportarle, pertanto ve ne habiamo voluto scrivere et avisare aciò che provediati al dicto Antonio Matto et compagno et ali altri anchora che commettano dicte robarie, per tale modo che sia exempio ad ogniuno delli vostri et bem vivere per obviare ad ogni scandalo et manchamento poderia intervenire, del quale sarissimo poy mal contenti. Et circha ciò faciti per modo che intendiamo li habiati facto diligente provisione. Laude, vii octobris 1451.