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1014. Francesco Sforza al referendario e al tesoriere di Cremona (1452) settembre 18 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza scrive al referendario e al tesoriere di Cremona due lettere, ricordando al tesoriere di avergli detto di dare al podestà della città otto ducati, prezzo del cavallo prestato al famiglio e poi morto mentre Gallo cavalcava per servizi ducali. Non si faccia ulteriormente ripetere l'ordine e nel frattempo gli rammenta che il podestà aspetta da più mesi la parte di salario che gli deve la Camera ducale.

[ 253v] Re(fe)rendario et texaurario Cremone.
Dilecti nostri, per doe altre nostre ve scripsimo che doveste fare dare, et dessi ti, thexaurario, al podestà de quella nostra città octo ducati per pretio de uno cavallo, quale haveva imprestato ad Gallo, nostro fameglio, cavalcando per nostri servitii, et è morto nel camino et may non l'ha possuto havere. De che, meravegliando et dolendote che fazati cusì pocha stima dele nostre littere, ve replicamo de novo et volemo che omnino gli sborsati li dicti octo ducati, non expectando che ve replicamo più circa ciò, perché ne serressemo malcontenti. Et perché el dicto podestà se lamenta che più mesi passati non ha consequito il so salario per quella parte che tocha alla camera nostra, volemo provedate che omnino sia satisfacto de quello resta ad dover havere per questa casone. Apud Quinzanum, xviii septembris.
Irius.
Cichus.