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1017. Francesco Sforza ai presidenti agli affari del comune di Cremona (1452 settembre 18 "apud Quinzanum".)

Francesco Sforza si stupisce che i presidenti agli affari del comune di Cremona siano tanto restii a soddisfare il podestà della parte di salario che gli spetta, e gli intima di pagare senza ulteriori indugi.

Presidentibus Cremone.
Molto se dole el nostro potestà lì che dopo è intrato in quello officio may gli è satisfacto in tutto, né im parte de quello specta a quella nostra comunità paghare quella provixione et salario suo, dela qual cosa pur assay se maravigliamo et agravamo di facti vostri, nì sappimo dove sia proceduta tanta pertinacia et renitentia. Et perché omnino volimo che interamente habia la debita satisfacione soa, per forma non habia più ad farce lamenta, ve scrivemo et commandemo che, circha quello vi specta della dicta soa satisfacione, gli diati tale via et modo ch'el ne remagna contento et che più nuy ve habiamo a replicare littere, altramente ne dareste materia de non contentarse bem de vuy, perché, al postuto, volimo habia el debito suo. Data ut supra.
Aluysius de Romano.
Cichus.