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1097. Francesco Sforza a Giacomo da Offida (1452) settembre 24 apud Lenum.

Francesco Sforza scrive a Giacomo da Offida, famiglio ducale che, sebbene Manfredino da Galbiate meriti di essere punito per il sale che gli ha trovato in casa, tuttavia lui l'ha graziato e vuole che non vi sia traccia in nessun atto di ciò.

Dilecto familiari nostro lacobo de Offida.
Dilecte noster, nonobstante che Manfredino da Galbià, presente portator, meritaria grandixima punitione et pena per lo sale che tu glie hay trovato in casa, tamen per pietà et misericordia, te advisamo commo noi liberamente glie habiamo facta gratia, et pertanto volemo et commandamote, se tu havessi innovato et facto cosa alchuna contra dicto Manfredino, o che tu glie havessi tolta robba o alcuna altra cosa, et cusì fare canzellare et cassare ogni scriptura et processo fosse stata facta per dicta casone contra esso Manfredino, per modo che may per alcuno tempo ad venire ne possa havere impazo né impedimento alcuno, perché, como havemo dicto, noy gIie havemo facta la gratia libera et concessoli ogni cosa del suo. Et in questo non fare replicatione alcuna, perché nostra ultima intentione è quanto (a) de sopra te scrivemo. Apud Lenum, xxiiii septembris.
Iohaninus.
Iohannes.

(a) Segue havemo depennato.