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115. Francesco Sforza al podestà di Casalmaggiore 1452 gennaio 21 Lodi.

Francesco Sforza dice al podestà di Casalmaggiore di scrivere (come lo stesso duca fa) ai sindacatori che giudicano Lancilotto a Parma per il suo rifiuto di mantenere la promessa di fargli avere "per via delle tasse" il pagamento delle cinquanta staia di frumento e di altrettanto di vino che egli gli impose di dare ai connestabili.

Potestati Casalis Maioris.
Havimo recevute le tue lettere et inteso quanto tu ne scrivi de quelli 50 stara de formento et altro tanto vino, qual facesti dare ad quelli nostri (a) conestabili per impositione de Lancilotto, promettendote luy de farlo satisfare per la via delle tasse d'essi conestabili. Dicimo che de questo debbi far lamenta ali sindicatori, quali sindicano dicto Lancilotto a Parma, non volendote luy far il dovere, come tu dici haverte promesso, advisandote che per le alligate nuy scrivimo ali sindicatori del dicto Lanzilotto che intendano et admettano la tua querela et fazano raxione. Laude, xxi ianuarii 1452.
Cichus.

a Segue castellani depennato.