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1237. Francesco Sforza ad Antonio Strada 1452 ottobre 7 "apud Lenum".

Francesco Sforza scrive ad Antonio Strada, vicario di Casalbuttano, di sapere che nelle terre nemiche di qua dell'Oglio vengono condotte biade con il suo consenso e con vantaggio personale di un grosso per soma. Il duca sorvola sul passato, ma lo avverte di aver sparso ovunque delle spie per intendere se ancora continua a comportarsi come nel passato: se perseverasse lo farà impiccare.

[ 297r] Provido viro Antonio de Strata, vicario Casalis Buctani.
Dilecte noster, havemo inteso che de lì è stato et fi conducto dele biave nele terre del'inimici de qua da Oglio cum tuo consentimento et saputa, la qualcosa quanto ne debia piacere et sia ben fatta el lassaremo pensare ad ti, et maxime perché intendimo che ne hai uno grosso per soma, siché del passato, per adesso, non te volimo dire altro, ma te dicimo che et in quella terra et dapertucto lì incirco havimo poste le spie et guardie per sentire se ne lassarai più condure niente per questa via, advisandote che se intenderimo ne lasse condurre più un granello minimo, non te faremo altro male se non che te faremo impicchare per la gola. Siché guarda ad essere savio. Apud Lenum, vii octobris 1452.
Marcus.
Cichus.