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131. Francesco Sforza a Tristano Sforza 1452 gennaio 27 Milano.

Francesco Sforza ordina al figlio Tristano Sforza di procedere alla fortificazione di Genivolta, avvalendosi del concorso dei borghigiani che hanno già iniziato a fortificarlo. Vuole che insieme ad Angelo Lombardo e a Cristoforo da Cremona si porti sul luogo. Lo informa che scriverà a Giovanni da Tolentino che gli dia ogni possibile aiuto e altrettanto farà con Lombardo e con Cristoforo, volendo, altresì, che questi segua i lavori dì e notte e non lasci il posto fino al compimento della fortificazione. Ogni giorno lui (Tristano) deve portarsi nel paese e controllare i lavori. Gli invia l'elenco (ma sia segretato) dei borghi e delle persone che devono prestare il loro aiuto, il che non implica che non possa allargare la richiesta di collaborazione. La conclusione ducale è "che con presteza et bene se fazi dicta forteza"

Domino Tristano Sfortie.
Tristano, per bene, prima, et salute del stato nostro (a), et poy per utile deli homini de Zovenolta, havemo deliberato far fortificare quello loco per modo che da ogni impeto et insulto hostile se possano rendere salvi et mante(ne)re quello passo ala nostra obedientia, et havemo deliberato che la cura de farlo fortificare sia la toa. Et pertanto volemo che, subito recevuta questa, insieme cum el nostro compare Angelo Lombardo et Christoforo da Cremona vadi al dicto loco de Zovenolta et te intendi con quelli homini, li quali hanno incomenzato a fortificarlo da per loro, deli modi haveray ad servare per la fortificatione d'esso loco, advisandote che dicti homini hanno mandato da nuy ad rechiederne che li adiutiamo de mille opere, perchè, havendole, con quello faranno da per loro in pochi dì, faranno fortissimo dicto loco. Et perché tu possi commandare a tucte le terre circunstante per havere queste opere, te mandiamo, qui alligata, la commissione sopra ciò, et scrivemo ad domino Zohanne da Tollentino che te daghi ancora tucto quello favore li rechiederay per questo lavorerio; scrivemo etiandio ali dicti nostro compare et Christoforo per le alligate lettere che se debiano intendere con ti et darte tucto quello favore et adiuto te serà n(e)cessario, et che per loro se possa fare, advisandote ancora che la nostra intenzione è [ 35r] che dicto Christoforo staghi continuamente in Zovenolta a solicitare el dicto lavorerio dì et nocte, et non si parta dellà finché quello loco sia fornito de fortificare, advisandote ancora che la nostra intentione è, como havemo dicto de sopra, che la principale cura et carrico de far fare dicta forteza sia la toa, et che ogni dì tu vadi a vedere et solicitare esso lavorerio, et te fazi da ogniuno obedire et non abandoni may esso lavorerio fin a tanto ch'el dicto loco sia reducto in tal forteza che per via de forza non si possa tore da li nemici, et sopra ogni cosa sforzate a farla fornire prestissimo. Nuy te mandiamo qui inclusa una lista dele terre et persone se hanno a comandare per far fare el dicto lavorerio, come tu vedray, siché conforteray ognuno a (b) dare le dicte opere alloro rechieste (c), non dicendo mica tu ad niuno de questa taxa che te (d) havemo mandata in scripto, ma faray commandare terra per terra (e) che daghino le opere fin al numero (f) che se contine in essa lista, et se pur al fine non bastasseno dicte opere, vogli farne comandare dele altre ale terre predicte finché el lavorerio sia fornito. Et se altre ville o lochi fusseno in quelle parte che non (g) fussino notate in su la lista predicta, poray comandarli che ancora loro daghino quello numero che te parerà possano dare. Et se alcuna de queste terre fusse renitente a mandare le opere comandate et dicesseno volere mandare ad nuy, cura pur tu de havere le opere senza alcuna ex(c)eptione, et mandino poy loro da nuy quanto vogliono. Cura, aduncha, da poy hay la intentione nostra et lo modo che con presteza et bene se fazi dicta forteza et per modo ne habi honore, et che habiamo caxone lodarne et restare ben contenti de ti, come semo certi faray. Data Mediolani, die xxvii ianuarii 1452. (h) Iohannes.

a Segue ho depennato.
b Segue fa depennato.
c rechieste in interlinea su taxate depennato.
d te in interlinea.
e Segue fin depennato.
f Segue predicto depennato.
g non in interlinea.
h La c. 35v è bianca.