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1384. Francesco Sforza al potestà di Cremona (1452 ottobre 23 "apud Calvisanum").

Francesco Sforza vuole che il potestà di Cremona metta in prigione gli individui di Leno inviatigli, di cui dà il nome. Romello da Riva, Pietro del'Abate, Petron Capirola e Giovanni Capirola, dopo aver data idonea garanzia, devono essere confinati a Piadena. Avverte il potestà che tutti devono essere ben sorvegliati, perché ogni fuga verrebbe imputata a lui.

Potestati Cremone.
Volimo che, subito recevuta questa, fazate mettere in presone li infrascripti homini da Leno, quali ve mandassemo a dì xviii del presente in confine lì, et similiter Romelio da Ripa, Petro del'Abbate, Petron Capirola et Zohan Capirola, quali, havuta da lor idonea securtate, doveriano andare in confino ad Piatena. Et tucti li farrite così ben guardare et haverne tal cura che per niuna via del mondo se ne possanno fugire (a) et ad omne nostra petitione neli sapiate consignare, advisandove che se ne fugisseno, quella pena doveriano portare loro la faressemo portare ad vui. Rescrivendone del recevimento de questa et como haverite facto circa ciò, et se li predicti dovevano andare ad Piadana sarranno andati via, mandate subito l'alligata al podestà, dela quale fate ne habiamo resposta. Data ut supra.
Marcus.
Cichus.
A margine: Pro detentione infrascriptorum confinatorum de Leno.
Bettino de Pizoli
El Bono del Tino
Magistro Antonio Pizolo
Bettino de Gadaldo
Bertolino del Bono
In simili forma potestati Platine pro infrascriptis:
Romelio de Ripa
Petro del Abate
Petrono Capirola et
Zohan Capirola,
citadini de Bressa habitatori in Leno.
327v In simili forma potestati Florenziole pro infrascriptis:
Petro de Rossi
Iacomo de Perselino
Tolocto
Valente del Moro
Antonio de Rossi
Beltramo da Locadello
Zanino de Brenzano
In simili forma potestati Placentie pro infrascriptis:
Olivero de Dano
Petro de Zunchino
Zohanni del Tambrono
Petro del Capretino
Petro da Manzolo
Zohanni de Roveta
Zohanni de Zanin Savoldo.