Registro n. 7 precedente | 1404 di 2129 | successivo

1404. Francesco Sforza al vicario di Seniga e a Russo 1452 ottobre 24 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza vuole che il vicario di Seniga e Russo gli facciano avere il giorno dopo dieci carri di biscotto tosto in campo facendo loro fare la strada di Pratalboino. Ordina che prima della partenza sguinzaglino gente per vedere se la via è libera. Trattenga fino a quando non gli dirà altro con i loro carri e buoi, i bifolchi che hanno deviato i balestrieri genovesi.

Vicario Senighe et Russio.
Volemo che domatina infallanter ne mande (a) qua in campo xii carra de biscotto, cioè de quello è più tusto et che manco se possa mantenere. Et non manche, perché domatina mandarimo la scorta, et se devesse ben togliere quanti carri sonno in quella nostra terra, et farrai fare la via da Pra(t)alboyno. Ma domatina, innanzi li carri se partano, volemo mandete gente ad fare la scoverta da per tucto, per modo el dicto bescotto se conduca ad salvamento. Tu podeste non lassare quelli bovulci haviano desviato quelli balestreri Zenoesi, ma li teni, loro et carri et bovi soi, fino non (b) te scrivamo altro. Apud Calvisanum, xxiiii octobris 1452.
Zanettus.
Cichus.
A margine: Pro biscotto mittendo huc in castra.

(a) Segue dodici depennato.
(b) non in interlinea.