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1570. Francesco Sforza a Cristoforo Torelli e a Bernabò Sanseverino 1452 novembre 9 "apud Calvisanum".

Francesco Sforza manda da Cristoforo Torelli e da Bernabò Sanseverino, Giacomino da Lodi, abitante a Cadignano, ritornato con un suo compagno dal campo nemico. Giacomino riferirà quanto il suo compagno sentì dire dal conte Angelo da San Vitale di attaccare la scorta che il conte Torelli manda fuori per fare strame o altro. Il duca auspica che il predetto Angelo venga preso quando arriva lì cogliendolo all'improvviso.

[ 384r] Comiti Christofo(ro) Torello et Bernabovi de San Sovereno.
Iacobino da Lode, habitatore da Cadignano, exhibitore dela presente, è venuto novamente dal campo deli nemici cum uno so conpagno et dice ch'el conte Angelo da San Vitale temptò el suo conpagno che modo haveria de darli adviso (a) perché potesse rompere la scorta vostra quando la mandate fora per strame o per altro. Noi lo derizamo ad voi, perché intendiate questo facto, fidandove de questo Iacobino, ad ciò che, mediante lui, sel se potesse adchiappare dicto conte Angelo o altri, quali vonessero credendo adcogliere voy, se possa fare, et volemo che ve intendate de questa cosa con el dicto Iacobino, quale è fidatissimo de quello è ad fare, et parendovi poterli fare danno senza preiuditio vostro, volemo glie lo fazati. Et ne advisate como farite.Apud Calvisanum, viiii novembris 1452.
Irius.

(a) Segue que modo haverria de darli adviso ripetuto.