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1755. Francesco Sforza a Onorato Gayetano 1452 novembre 24 Gambara.

Francesco Sforza scrive a Onorato Gayetano che Giuliano e Profeta di Zolino chiedono che gli siano date le trenta some comprate da alcuni di Brescia di quella biada di Visano, sequestrata precedentemente dal duca il quale non può concederne che quattro o cinque some perchè già destinata; l'altra biada, pure di Visano, anche quella è stata bloccata dal duca. Lo Sforza informa poi Gayetano di avere concesso a quelli da Malpaga di rimpatriare e tutti sono tornati, tranne uno; a lui si dia un termine di otto giorni per far ritorno, pena la condanna di ribellione e la confisca dei suoi beni da parte della Camera ducale.

[ 419v] Honorato Gayetano.
Ne ha significato Iuliano et Propheta de Zolino de quella nostra terra che de quella biava da Visano, qual facessimo sequestrare lì in quella nostra terra, ne haveva comprato d'alcuni che stanno ad Bressa 30 some o più, et domanda che la gli sia licentiata e data. (a) Ma perché già, como tu say, è dispensata tra alcuni deli nostri per la maior parte, et serria impossibile poterlila dare tucta, volimo che tu ge daghe iiii o v some almanco, et non sia fallo. Ceterum volimo che tu te informi dal dicto Iuliano de alcuna altra quantità pur de quella da Visano, la qual debba esser lì, che è lx some o più, et la facci tore in nostro nome et reponere, non la lassando movere senza nostra licentia, perché ne haverimo bisogno per certo nostro facto. Ulterius, como tu debbi sapere, noy fossemo contenti et ordinassemo che tucti l'homini da Malpaga venisseno ad casa (b) et repatriasseno pacificamente; et cossì sonno venuti, excepto quello el quale dede via la torre, el quale non è mai voluto vegnire como quella ha captivo animo verso noy. Per la qual cosa volimo che tu gli fazi adviso che venga, et dagli termine viii dì ad vegnire sotto pena de rebellione, et venendo, mandalo da noy et, non venendo in termine de viii dì, volimo che tu aprendi tucti li soy beni ala Camera nostra et deinde tu metti ala possessione et in tenuta d'essi el prelibato Iuliano, ita ch'el ne possa fare como de cosa soa. Ex Gambara, xxiiii novembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue alcuni che stanno a Brexa depennato; et data ripetuto.
(b) Segue ad depennato.