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236. Francesco Sforza a Cristoforo de Ghisleriis 1452 febbraio 28 Milano.

Francesco Sforza scrive a Cristoforo de Ghisleriis di Mozzanica che Bartolomeo da Cremona gli ha fatto sapere che egli deve mandare a Cassano ancora delle pietre, dal duca già pagate, oltre ad altre assi. Cristoforo gli ha fatto ancora rilevare che alcune pietre e alcune assi sono guaste. Il duca vuole che si affretti a mandare tutto quanto gli è stato ordinato e di portarsi, quindi, a Cassano per vedere le pietre e le assi guaste.

[ 61v] Christoforo de Ghisleriis de Mozaniga.
El è stato qui da nuy Bartholomeo da Cremona, quale ne dice che de quelle prede, che sonno xxv migliara, che dovevi mandare ad Cassano per le quale havesti da nuy li dinari già più dì passati, ne resti ad mandarne anchora una gran parte et similiter resti ad mandare delle asse, dovivi mandare, e dice ulterius che, dele prede hay mandate et cussì delle asse, ne sonno una parte guaste per(ché) erano tuste et male ordinate, del che molto ne maravigliamo et dolimo de ti. Pertanto volimo che, recevuta questa, cum ogni cellerità possibele mandi quelle prede et asse che resti ad mandare, et, mandate che l'haveray, vadi ad trovare ad Cassano dicto Bartholomeo et vedere quelle prede et asse sonno guaste, et provede in forma che non habiamo casone dolerne de ti. Data Mediolani, die xxviii februarii 1452.
Marchus.
Cichus.